domenica 10 febbraio 2008

GIORNATA DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLE FOIBE














































Ho lasciato la parola alle immagini.E ora veniamo al discorso del Presidente Napolitano,ho tratto le sue parole dall'articolo:"Foibe, appello di Napolitano"Unità prevalga su discordia".
"Se le ragioni dell'unità non prevarranno su quelle della discordia, se il dialogo non prevarrà sul pregiudizio, niente di quello che abbiamo faticosamente costruito può essere considerato per sempre acquisito". "le foibe furono pulizia etnica. E pace per le reazioni inconsulte che vennero da fuori Italia al mio discorso di un anno fa". L'ANNOSCORSO IL PRESIDENTE CROATO STIPE MESIC,CHE VEDETE NELLA FOTO ACCANTO A QUELLA DEL PRESIDENTE NAPOLITANO, SI RISENTI' PER LE SUE PAROLE DI CONDANNA SULLE FOIBE.L'UNIONE EUROPEA DETTE RAGIONE ALL'ITALIA E COSI' MESIC FECE MARCIA INDIETRO."Quella reazione - ha ribadito oggi il presidente - non ha scalfito la mia convinzione che fosse giusto esprimermi, a nome della Repubblica, proprio con quelle parole e con quell'impegno, che sono contento di sentir oggi ribadire dal ministro Rutelli", intervenuto all'apertura della cerimonia. E RIVOLGENDOSI A 75 PARENTI DELLE VITTIME,ALLE QUALI HA CONSEGNATO DELLE MEDAGLIE CON DIPLOMA:"Avete appena ricevuto - ha detto il presidente rivolto alla platea - solenni anche se tardivi riconoscimenti. Dimostriamo nei fatti che quegli italiani che oggi onoriamo non sono dimenticati, che il dolore di tanti non è stato sprecato. Dimostriamo di avere appreso tutti la lezione della storia e di voler contribuire allo sviluppo di rapporti di piena comprensione con paesi e popoli che hanno raggiunto, o tendono a raggiungere, la grande famiglia dell'Unione Europea".
PAROLE DI PACIFICAZIONE,MA ANCHE AMMISSIONE CHE I RICONOSCIMENTI SONO AVVENUTI TARDI.CHE PER DECENNI C'E' STATO SILENZIO.NON DOVRA' PIU' ESSERE COSI'.E SOPRATTUTTO,SPERIAMO CHE NIENTE DEL GENERE SI RIPETA PIU',IN NESSUNA PARTE DEL MONDO.
VOGLIO SOLO DIRE DUE PAROLE:UNA,CONTRO LE STRUMENTALIZZAZIONI OPERATE DALLE DESTRE IN QUESTA GIORNATA:I MORTI ERANO ITALIANI,TRA LORO: PARTIGIANI,PERSONE SOPRAVVISSUTE AI CAMPI DI CONCENTRAMENTO,ANTIFASCISTI,COMUNISTI NON SEGUACI DI TITO,E ANCHE FASCISTI,UOMINI DI CHIESA,EBREI,CATTOLICI,DONNE,VECCHI,BAMBINI,UOMINI......LA LORO "COLPA" ERA QUELLA DI ESSERE ITALIANI.
QUINDI,NON FACCIAMONE BANDIERE POLITICHE DI NESSUN TIPO,NON SCANNIAMOCI PER ACCATTIVARCI SIMPATIE O ANTIPATIE,QUEI MORTI ERANO ITALIANI.
E UNA PAROLA ANCHE A CHI,PER MOTIVI IDEOLOGICI CONTORTI,E QUI MI RIVOLGO AD UNA CERTA SINISTRA,(MA PIU' CHE ALTRO AD UN CERTO MODO DI INTENDERE L'ESSERE DI SINISTRA),CHE HA SEMPRE PREFERITO CHE QUESTA VERITA' SI TACESSE.IO SONO DI SINISTRA,E LO RIBADISCO,MA NN ACCETTO CERTI DISCORSI SUL SANGUE DELLA GENTE.
PUNTO.
PERCHE' NON SI DEVE DIMENTICARE.NON SI DEVE STRUMENTALIZZARE.NON SI DEVE MENTIRE.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Nessuna violenza così atroce può essere perpetuata e questa violenza si chiama solo "crudeltà umana" Questo è il suo vero nome e non può nascondersi dietro ad alcuna ideologia....

Anonimo ha detto...

brava caramella!odio le strumentalizzazioni politiche,di ogni colore,su queste morti!le giustificazioni,il dire"sì però noi italiani......".come si può giustificare l'orrore?la rappresaglia contro il popolo,magari lo stesso popolo che soffriva con loro di quelle sopraffazioni?basta la carta d'identità di un individuo per renderlo colpevole di orrori perpetrati da altri suoi connazionali?io dico di no,e ne sono convinta.

Anonimo ha detto...

allora,chi giustifca la foibe,dovrebbe giustificare anche lo stupro etnico perpetrato da croati sulle donne musulmane e serbe,e dei serbi sulle donne croate e musulmane.......e degli albanesi sui serbi,e viceversa,in kosovo e in serbia......c'era la guerra,gli altri avevano subito dall'"etnia" avversaria e di maggioranza,quindi si vendica sul più debole,sulla minoranza che nn è tutelata da nessuno.....il meccanismo è lo stesso.cane nn mangia cane,ma la guerra tra poveri funziona benissimo,e i capi di stato lo sanno,e fanno leva su questi sentimenti,sui bassi istinti,sugli odi atavici,nati ancora prima che chi li compie nascesse,al punto che se gli chiedi il perchè,nn sa magari la risposta,ma sa che lo "deve"fare.magari fino al giorno prima mangiavano la pizza,o la pita,il gulasc,insieme.io conosco i balcani,conosco quel popolo,le sofferenze,i meccanismi contorti,le frasi fatte,e anche il dolore delle vittime,di gente che si è vista uccidere il figlio di 16 anni solo xchè serbo in una città di croati,di gente che è stata costretta ad abiurare alla religione musulmana x poter vivere tranquillamente nella cattolica croazia,durante la guerra dei balcani(che nemmeno seguivano,ma sul loro passaporto c'era scritto,nella jugoslavia post tito,religione=cittadinanza,nn importa dove nasci:se sei musulmano sarai bosniaco,se sei serbo sarai ortodosso,se sei cattolico sarai croato e/o sloveno,e finita la guerra peggio,se volevi diventare croato x nn xdere diritti civili,abiura la tua religione,diventa cattolico e potrai essere croato.....nn so con mesic se sia cambiato qualcosa,spero di sì,ma allora era così)quindi,nn faccio fatica a capire l'odio dei titini x gli italiani,guarda cosa si sono fatti tra "fratelli",ma mai a giustificarlo!.....popolo,svegliati!

Anonimo ha detto...

Faccio una serie di premesse. Vivo a Trieste, sto a sinistra e penso che (se nel 1943/45) fossi stato vivo e coraggioso (non so se lo sarei stato) avrei preso il mitra prima contro i nazi-fascisti e poi contro gli jugoslavi che volevano l’annessione di Trieste. Fin qui è chiaro?
Adesso domando una cosa: purtroppo molti parlano e straparlano di foibe e di esodo istriano cominciando il discorso con l’autunno del 1943? Ti pare sensato? Non sarebbe serio e corretto partire da prima? E cioè dalla crisi dell’impero austro-ungarico già alla fine dell’Ottocento, la febbre degli opposti nazionalismi, la Prima guerra mondiale, l’arrivo del fascismo in queste terre multi-etniche, la politica di durissima repressione che il fascismo fece contro sloveni e croati (costringendo decine di migliaia di persone all’esodo verso la Jugoslavia, imponendo l’italianizzazione dei cognomi, uccidendo e imprigionando, vietando l’uso della madre lingua, distruggendo istituzioni sociali e culturali, seviziando e opprimendo), poi la feroce guerra di aggressione che Italia e Germania fecero contro la Jugoslavia, la terribile violenza che si abbattè non solo contro i partigiani ma anche contro le popolazioni civili slovene, serbe e croate? E’ in questo quadro che si inserisce la brutale violenza dei partigiani comunisti jugoslavi, il tentativo di eliminare o ridurre al silenzio con le buone o con le cattive la classe dirigente (e non solo quella) italiana che viveva in Istria, la volontà di annessione della Venezia Giulia, il progetto totalitario comunista, le selvagge vendette che furono compiute contro gli italiani, la bruttissima occupazione di Trieste compiuta dal IX Corpus jugoslavo, gli infoibati (storici seri, ad esempio Marina Cattaruzza nel recente L’ITALIA E IL CONFINE ORIENTALE, edito dal Mulino un anno fa, parlano per la sola Trieste di tremila persone fatte sparire).
Come vedi, non ho la minima esitazione a condannare nel modo più fermo e netto la violenza (soprattutto nel fuoco della guerra, ma anche dopo la fine del conflitto) di un regime totalitario come fu la Jugoslavia comunista. Nè ho esitazioni nel condannare la posizione ambigua e a volte connivente del Partito Comunista Italiano.
Però, se vogliamo essere seri e onesti, dobbiamo collocare questa orribile vicenda all’interno di un quadro più ampio e complesso. Che tra l'altro è il quadro degli enormi e apocalittici spostamenti forzati di popolazioni dopo il '44-45. Per dare solo una cifra: dalla Cecoslovacchia furono cacciati tre milioni di tedeschi, il trasferimento durò diciotto mesi e i morti furono 287.000. La fonte da cui cito è DOPOGUERRA dello storico inglese Tony Judt, uscito un paio di mesi fa da Mondadori) sette milioni furono ad esempio Se non si colloca la vicenda del confibe orientale italo-jugoslavo in un contesto ampio, si rischia di fare solo cattiva propaganda. (E il presidente Napolitano NON la fa)
La storia di queste terre dimostra come una delle pesti dell’umanità sia il nazionalismo e come esso diventi ancora più orrendo se si allea con i totalitarismi. Ma dimostra anche come odio crea odio e violenza crea violenza, in una spirale che tende ad autoalimentarsi. E insegna ancora un’altra cosa: che tutti noi dovremmo fare il massimo sforzo per cercare di capire le ragioni gli uni degli altri, in questo caso: italiani e sloveni.
http://lucianoidefix.typepad.com/

Anonimo ha detto...

capisco ed apprezzo il tuo ragionamento,luciano,perchè è una spiegazione lucida della situazione,e nn propaganda.credimi,conosco molto bene quelle terre,per vicende mie personali,so quanto nazionalismo ci sia e l'atteggiamento nei confronti degli italiani.fino a pochi anni fa c'erano ancora scuole separate x italiani e x croati,a rjieka,ora nn so come siano messe le cose,sono un po' di anni che nn ci torno. le responsabilità sono dei governi,nei secoli,è un odio atavico.ma questa giornata deve servire a dire basta.e a ricordare dei nostri connazionali che x decenni sono stati dimenticati.nessuno vuole negare le responsabilità dei governi di allora,dei soprusi perpetrati in quelle terre.ma la vendetta nn serve a niente,perchè colpisce chi non c'entra niente.il popolo.io parlo col cuore in mano,come te,lo so,e lungi da me qualsiasi strumentalizzazione politica.mi ha dato molto fastidio ieri vedere,qui a taranto,il banchetto di an con su scritto"giornata della memoria".che ipocrisia!so che d'annunzio ha preso trieste a secchiate di olio bollente.forse ricordare queste cose xò a loro nn conviene!io dico:erano italiani,e io li piango.come piango gli jugoslavi che hanno subito dai fascisti.la cosa che la gente nn capisce è che della guerra tra poveri ai governi non interessa niente.

ArabaFenice ha detto...

Simona, questo post e, in particolare, le frasi conclusive, ti fanno molto onore

rudyguevara ha detto...

grazie,arabafenice.sai,cerco di essere obiettiva,e ripudio la violenza,tutto qui.