giovedì 13 marzo 2008

CIBO E NON ECODIESEL!E ANCHE CAMPAGNA CONTRO ATOMICA

VI VOGLIO PARLARE DI DUE INIZIATIVE MOLTO IMPORTANTI.

LA PRIMA,RIGUARDA UN MESSAGGIO CHE POSSIAMO INVIARE,VIENE DALL'ASSOCIAZIONE


CIRCA LA PRODUZIONE SCONSIDERATA DI ECODIESEL.LA GENTE MUORE DI FAME,NEL MONDO,ED E' ASSURDO PENSARE CHE IL GRANO ED I CEREALI VADANO IMPIEGATI X PRODURRE UN PRODOTTO CHE NN AIUTEREBBE CERTO L'AMBIENTE,POICHE' COMUNQUE DI PROPORZIONI NON RILEVANTI,E POI PENSO SIA UNA COSA IMMORALE DESTINARE IL CIBO ALLA PRODUZIONE DI COMBUSTIBILI!CHE SCARSEGGIANDO,AUMENTA DI PREZZO,CE NE SIAMO GIA' ACCORTI,FIGURIAMOCI GLI EFFETTI SUL TERZO MONDO!INOLTRE,L'ASSOCIAZIONE PUNTA IL DITO ANCHE CONTRO LA DISTRUZIONE DELLE FORESTE,SEMPRE X LO STESSO MOTIVO,ED IL CONSEGUENTE CAMBIAMENTO DEL CLIMA,INSOMMA,MACCHIA SU MACCHIA!PURTROPPO QUESTO PROCESSO E' GIA' COMINCIATO,ALMENO CERCHIAMO DI FAR SENITIRE LA NOSTRA VOCE AFFINCHE' VENGANO PRESE DELLE MISURE X VERIFICARE I CASI IN CUI E'POSSIBILE PRODURLO SENZA FARE DANNI.DETTANDO DEI PRECISI STANDARD.QUESTO E' CIO' CHE SOSTIENE AVAAZ:

"Increased demand for biofuels is driving up food prices and accelerating climate change, as rainforests are destroyed to grow fuel. But with strong global sustainability standards, we can ensure that biofuels help, rather than hurt.This weekend, the twenty biggest economies, responsible for more than 75% of the world's carbon emissions, will meet in Chiba, Japan to begin the climate change discussions leading up to the G8 summit this summer. Before the summit, let's send our leaders messages urging the adoption of global standards for biofuels.Sending your message is easy. Enter your information below, and your leader will automatically be targeted in the form to the right. You can then either type your own message, or send our pre-written version. Either way, join a global cry for biofuel change--urge your leader for biofuels standards now!CLICCATE QUI,
DOVE POTRETE INVIARE IL SEGUENTE MESSAGGIO:
13-03-2008
Dear [recipient_name],
At this weekend's G20 Gleneagles Dialogue, please support the adoption of global sustainability standards for biofuels. These standards must ensure that biofuels do not undermine food security or cause more carbon emissions than they prevent. Some biofuels are good, others are a disaster--and our policies must tell the difference between the two.
Sincerely,
[sender_name][sender_country][sender_email]













L'ALTRA INIZIATIVA RIGUARDA LA CAMPAGNA CONTRO L'ATOMICA,MI E' ARRIVATA UNA MAIL CHE VOGLIO PUBBLICARE:






"Newsletter speciale: in arrivo dal Comitato di Pistoia.
Sarebbe bello riceverne da tutti quanti, per poterle poi condividere con tutte/i.
Campagna "Un futuro senza atomiche"
http://www.unfuturosenzatomiche.org

Carissimi/e, in provincia di Pistoia è stato dato un bel contributo alla Legge d'iniziativa popolare per "Un futuro senza atomiche": sono state raccolte 1.005 firme(autenticate) grazie all'impegno di:
Circoli Arci di: Barile, "Garibaldi", "L. Bugiani", Forrottoli, "Ho Chi Minh" di Porta al Borgo, Serravalle Paese, Cozzile, Ponte alle Tavole, Villa di Cireglio, Rinascita di San Piero Agliana, Cecina di Larciano, San Baronto, Cantagrillo, Ponzano, Piteccio, Bonelle, Quarrata, Olmi, Pontenuovo, Iano, Piazza, Capostrada(grazie ad alcuni giovani della Coop "Don Chischiotte" che gestisce il Bar).
Inoltre, l'Arci, ha raccolto alcune decine di firme anche tramite un banchetto alla "Zucca Barucca" (per iniziativa di Federico Tasselli e Alfredo Taddei).
Circolo Parrocchiale "Oscar Romero"(Santomato), grazie all'impegno di Alessandra.
Da segnalare anche l'impegno personale di: Luisa Soldati(Vice Sindaco di San Marcello), Marcello Magrini(Presidente Arci provinciale di Pistoia), Massimiliano Sforzi, Sergio Frosini, Alessandro Fagni, Omero Nardini(Direttore Biblioteca di Buggiano), Rossella Pappalardo(Sindaco di Uzzano) e un Gruppo Giovani di Uzzano, Marco Beneforti (alcune firme sono state raccolte anche a Pescia, grazie ad alcuni giovani e altri di cui non sono a conoscenza).
Inoltre, è doveroso ringraziare anche chi ha autenticato le firme: Giovanni Sarteschi(ne ha autenticate moltissime) e Valerio Bonfanti(Consiglieri Provinciali), Luisa Soldati(Vice Sindaco di San Marcello), Giovanni Capecchi, Andrea Fusari, Marco Vettori(Consiglieri Comunali di Pistoia), Marzia Dolfi(Assessore a Massa e Cozzile), Alessandro Fagni(Consigliere Comunale di Larciano), Vincenzo Mauro(Assessore di Quarrata).
Tra le 1.005 firme raccolte sono da segnalare (non perchè più importanti delle altre, ma per il ruolo pubblico che svolgono), quelle di Rossella Pappalardo(Sindaco di Uzzano), Carla Strufaldi(Sindaco di San Marcello P.se, dove hanno firmato anche alcuni Assessori), Roberta Beneforti(Sindaco di Larciano), Paolo Magnanensi (Sindaco di Agliana, dove hanno firmato anche diversi Assessori).
Probabilmente, nel fare questi ringraziamenti (oltre ai nomi delle persone che si sono impegnate a raccogliere le firme nei Circoli Arci... che non cito, perchè - pur conoscendone alcuni - non potrei fare l'elenco della maggior parte), mi sono dimenticato di qualcuno.... e di questo mi dispiace e mi scuso.
Grazie a tutti/e.
Giuliano Ciampolini
P.S. - In allegato una foto di un pannello ad una Festa de l'Unità a Pistoia(penso sia del 1958): dimostra che l'impegno e la lotta democratica contro le armi atomiche e per la pace... ha radici lontane.
...........................
01 febbraio 2008
www.aprileonline.info
Un futuro senza atomicheLisa Clark, Coordinamento della Campagna "Un futuro senza atomiche", membro del Consiglio Globale di Abolition 2000
Francesco Martone, Senatore, membro del Consiglio internazionale della Rete Parlamentari per il disarmo nucleare (PNND) Il Guardian ha dato la notizia che alcuni generali e capi di stato maggiore in pensione di cinque paesi Nato avrebbero stilato un documento in cui si fa riferimento alla necessità di attuare la dottrina del "primo colpo" nucleare preventivo, che dunque riguarderebbe anche l'Italia.
Per questo la campagna "Un futuro senza atomiche" è importante
Qualche giorno fa il Guardian ha pubblicato i dettagli di un documento messo a punto da un gruppo di generali e capi di stato maggiore in pensione di cinque paesi della NATO nel quale si propone che l'Alleanza integri nelle sue strategie militari la dottrina del "primo colpo" nucleare preventivo.
Di fronte a minacce nuove, globali, asimmetriche, ed al rischio che paesi canaglia o gruppi terroristici possano impossessarsi di armamenti nucleari, si dice, la NATO (ovvero i paesi che ne fanno parte, Italia inclusa) dovrebbe impegnarsi a contemplare la possibilità di colpire per prima con l'arma atomica. Già nel 2002 all'indomani della revisione della politica d'uso dell'arma atomica da parte del Pentagono (Nuclear Posture Review) si tentò di integrarne gli aspetti salienti - quali il "first strike"- nella dottrina NATO.
Oggi, anche in risposta agli appelli al disarmo nucleare che provengono da personalità bipartisan della storia politica e diplomatica statunitense, e dallo stesso Gordon Brown, l'establishment atomico-militare si sente forse in difficoltà e tenta il colpo grosso.
L'occasione è ghiotta: la NATO, in grande difficoltà in Afghanistan e non solo, è in procinto di rivedere il proprio concetto strategico, e ridefinire la sua "mission" come agenzia globale per la sicurezza. Contemporaneamente si sta lavorando alla preparazione della Conferenza per la revisione del Trattato di Nonproliferazione, già fortemente indebolito dalla pretesa statunitense di privilegiarne l'aspetto di non-proliferazione rispetto a quello relativo al disarmo.
Le avvisaglie di questa "offensiva" erano evidenti già a Reykjavik, nello scorso ottobre, quando nel corso della Sessione Annuale dell'Assemblea Parlamentare della NATO un alto funzionario e consulente politico della NATO annunciò l'inizio della seconda era nucleare, la morte del Trattato di Nonproliferazione e l'urgenza di riscoprire - contro la minaccia iraniana- la centralità della deterrenza nucleare e delle armi nucleari tattiche in Europa. Proprio quelle stazionate anche a Ghedi ed Aviano grazie all'accordo di Nuclear Sharing che lega il nostro paese agli Stati Uniti.
Quelle bombe obsolete, finora considerate più che altro un simbolo, un "token" della fedeltà transatlantica, rischiano di trasformarsi in un nuovo strumento di deterrenza nucleare, post-guerra fredda.
Già, perché a differenza di allora, un eventuale "first strike" potrebbe essere sferrato anche contro paesi non dotati di armi nucleari, con ciò di fatto accelerando la corsa all'arma estrema. Di fronte a questi preoccupanti sviluppi vanno registrate le proposte di disarmo avanzate dal governo tedesco e quello norvegese, le dichiarazioni di Gordon Brown sul disarmo nucleare e quelle di Massimo D'Alema, il rafforzamento del fronte disarmista su scala globale. Per queste ragioni la campagna "Un futuro senza atomiche" acquisisce oggi maggior rilevanza politica. Non si tratta solo di firmare per liberare il nostro paese da quelle bombe, facendone un Stato libero da armi nucleari, confinante con l'Austria che ha già operato una simile scelta. Si tratta di veicolare un messaggio chiaro anche agli alleati europei della NATO, ed agli Stati Uniti, di chiedere a gran voce una netta inversione di rotta, per fare del disarmo nucleare la chiave di volta di una nuova politica globale responsabile e di pace.

COME VEDIAMO,ORA PIU' CHE MAI L'IMPEGNO E' IMPORTANTE!QUI SI TRATTA DI IMPEDIRE UNA FUTURA GUERRA NUCLEARE!EVOCO IL PASSAPAROLA,INUTILE DIRLO,E L'IMPEGNO DI TUTTI NEL FIRMARE.FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE,SPERANDO DI POTER ARRIVARE A QUALCOSA DI CONCRETO.

IL MONDO,A PARER MIO,CORRE IL SERIO RISCHIO DI ANDARE A ROTOLI,ED OGNUNO,NEL SUO PICCOLO,PUO' FARE QUALCOSA X CERCARE,ALMENO,DI FRENARE QUESTA CORSA AL MASSACRO!

2 commenti:

ArabaFenice ha detto...

non so che pensare a proposito di questa nuova petizione. non vedo l'ecodiesel in contrapposizione alla necessità di sfamare il terzo mondo perché per sfamare il terzo mondo ci vuole la volontà per farlo e questa è sempre mancata, ecodiesel e non ecodiesel.
quanto cibo prodotto in surplus (vedi arance) viene macerato solo per tenere il prezzo sul mercato?
non vedo nella scarsità di cibo la causa dei problemi del terzo mondo (del resto, ragionando in certi termini, anche fare avanzare il cibo nei nostri piatti è un insulto al terzo mondo...quanto cibo viene buttato dai ristoranti? quanto cibo ormai scaduto viene buttato dagli ipermercati?) quanto proprio la mancanza di interesse ad intervenire, cosa che peraltro richiederebbe una organizzazione notevole.

rudyguevara ha detto...

CHE CI SIA MANCANZA DI INTERESSE AD INTERVENIRE XIL TERZO MONDO TI DO' PIENA RAGIONE,MA RIFLETTIAMO SUUN PUNTO:E' GIUSTO SACRIFICARE QUANTITA' SPROPOSITATE DI FRUMENTO PER PRODURRE CARBURANTE,IN POCA QUANTITA',TRA L'ALTRO?PERCHE' HANNO CALCOLATO CHE SE L'ITALIA TUTTA FOSSE COLTIVATA SOLO X PRODURRE ECODIESEL,NN BASTEREBBE A FAR MARCIARE LE MACCHINE DI UNA SOLA REGIONE D'ITALIA!X QUANTO,POI?QUINDI CHE FACCIAMO,PRODUCIAMO CIBO SOLO X ANDARE IN MACCHINA?E LE RIPERCUSSIONI SULLE FORESTE,CHE VENGONO DISBOSCATE X PRODURRE ECODIESEL?ANCHE LA FORESTA AMAZZONICA,CHE UNA VOLTA ERA IL POLMONE DEL MONDO!SE SI TRATTA DI UTILIZZARE GLI SCARTI INSERVIBILI,SONO D'ACCORDO,MA COLTIVARE X QUESTI MOTIVI INVECE CHE X IL CIBO,BEH,TROVO CHE SIA UN PROGETTO ASSURDO E CHE NN PORTI DA NESSUNA PARTE.CREDIMI,HO GIA' LETTO QUALCOSA IN PROPOSITO,HO SEGUITO DOCUMENTARI,NN E' LA PRIMA VOLTA CHE LEGGO DI QUESTO PROBLEMA,MA SE ORA C'E' ANCHE SOLO UNA MISERA POSSIBILITA' DI POTER PORTARE I POTENTI ALLA RAGIONE,BEH,IO SCELGO DI TENTARE.